Carlo
Levi (Torino 1902 –
Roma 1975)
Nasce a Torino da Ercole e Nannina Treves. Studia medicina e si laurea
nel 1924. Sono intensi i suoi rapporti con tutta l'area antifascista
torinese, ma si interessa pure di pittura ed espone per la prima volta
nel 1923 nell'ambito della Quadriennale di Torino; dal 1924 partecipa
con regolarità alle Biennali di Venezia.
Nel 1925 iniziano i suoi frequenti soggiorni a Parigi, dove si ferma
talvolta a lungo, per dipingere. Nel 1929 espone con il gruppo dei "Sei
di Torino"; l'anno successivo la Bloomsbury Gallery di Londra lo ospita
con Paulucci e Menzio in una mostra ripresa a Roma nel 1931.
Con Enrico Paulucci incomincia ad interessarsi di scenografia e
sceneggiatura per la Società Cinematografica Cinese. Nel 1932 e 1933
espone in due personali parigine. Viene arrestato nel marzo 1934 per i
suoi collegamenti con "Giustizia e Libertà "; dopo un provvedimento di
ammonizione per due anni, nel 1935 è arrestato per la seconda volta e
condannato a tre anni di confino di polizia in Lucania.
Due anni dopo, molte opere lucane sono esposte in una personale alla
Galleria Cometa di Roma e nel 1938 a New York.
Nel 1939 espatria in Francia da cui ritorna nel 1941, aderendo al
Partito d'Azione.
Pubblica nel 1945 "Cristo si è fermato a Eboli", scritto a Firenze negli
ultimi anni di guerra e relativo alla sua esperienza del confino; segue
nel 1946 la pubblicazione di "Paura della libertà".
Contemporaneamente riprende l'attività espositiva, con mostre personali
in Italia e, nel 1947, nuovamente in America.
La Biennale di Venezia del 1954 organizza una sua sala personale;
l'attività artistica prosegue intensa per tutti gli anni Cinquanta e
Sessanta, intrecciata dalla sua costante produzione letteraria e dalla
sua presenza sulla scena politica. Nel 1974 un'ampia mostra antologica
sulla sua produzione figurativa è organizzata al Palazzo Tedi Mantova.
Muore a Roma il 4 gennaio 1975.
Walter Abrami